ARTHUR RIMBAUD – Fiori

 

Da un gradino d’oro – fra i cordoni di seta, i veli grigi,

i velluti verdi e i dischi di cristallo che s’anneriscono

come bronzo al sole – vedo la digitale aprirsi su un tappeto

di filigrane d’argento, d’occhi e di capigliature.

    Monete d’oro giallo sparse sull’agata, colonne di mogano

sorreggenti una cupola di smeraldi, mazzi di raso bianco

e fini verghe di rubino circondano la rosa d’acqua.

    Simili a un dio dagli enormi occhi azzurri e dalle forme

di neve, il mare e il cielo attirano alle terrazze di marmo la folla

delle giovani e forti rose.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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