Allattamento- mamme contro mamme

Da un po’ mi frullava per la testa l’idea di scrivere un mio personalissimo post sull’allattamento..quindi eccoi qui! Se ne sentono di tutti i colori e  credo che sia uno dei pochi argomenti che riesca mettere le mamme l’una contro l’altra tirando fuori il peggio di noi..

Partiamo dal fatto che secondo me ognuna deve essere libera di fare ciò che più desidera e che la fa stare meglio (dettaglio che potrà sembrare banale, ma viene molto spesso dimenticato). Quindi perchè l’argomento “allattamento” infervora così tanto gli animi? Avendolo vissuto sulla mia pelle in primis, posso dire che la causa di tanti, ma non tutti, mali sia la MALA INFORMAZIONE...

Tra i detti popolari e la verità

Ognuno dice la sua, e ancora si è succubi dei  detti popolari che tanto erano di moda nelle generzioni passate e che riescono ad influenzare e spaventare le mamme che affrontano questo delicato periodo.

In secondo luogo si sono create due fazioni Allattamento al seno vs Latte in formula e ciascuna vuole prepotentemente prevaricare l’altra, creando così dissapori.

Tralasciamo cosa dicono le linee guida dell’OMS perchè lo sappiamo già tutte, l’allattamento al seno è consigliato in via esclusiva fino al sesto mese del lattante, nel caso questo non sia possibile si può ricorrere al latte artificiale.

Se la fazione delle mamme pro allattamento al seno giustamente sottolinea quanto questo dono di madre natura (la natura non si sbaglia mai, siamo noi che non la vogliamo assecondare) sia prezioso per lo sviluppo dei più piccoli, quella del latte in formula sottolinea la libertà di essere Donna oltre ad essere mamma e non sentirsi “schiavizzate” da un piccolo ciucciatore incontrollabile. Ora ovviamente ho esagerato ma vediamo cosa a mio parere si sbaglia da una parte e dall’altra.

Fazione allattamento al seno: 

  • Spesso sottolineano quanto allattare al seno crei un legame più profondo con il bambino innervosendo non poco le mamme che allattano con latte in formula.
  • Talune si credono un Dio in terra perchè allattano e sentono per forza il bisogno di sbadierarlo ai quattro venti come se ci fosse un premio ad attenderle.. ma vi assicuro che non c’è bisogno di fare tutto ciò.

Fazione allattamento con latte in formula:

  • In primis sottolineano sempre come l’essere mamma non debba far dimenticare di essere donna (come se allattare al seno significhi rinnegare ciò) e inneggiano alla propria libertà di poter mangiare, bere ciò che desiderano senza dover sottostare ai bisogni del poppante.
  • Ho trovato tantissime femministe sfegatate che ovviamente vedono la mamma che allatta al seno come una specie di donna retrograda che rinuncia alla propria libertà.

Credo che essere troppo estremisti sia sempre dannoso, bisogna vedere bene e analizzare le situazioni prima di parlare e soprattutto saper esporre le proprie opinioni senza necessariamete offendere gli altri.

Come dicevo, soprattutto per le mamme che scelgono di allattare al seno sono sempre in agguato i detti popolari per cui, la poppata ogni tot di ore (metodo perfetto per smettere di allattare presto), dieci minuti per seno (anche questo ovviamente metodo perfetto affinchè il bimbo non assuma tutti i nutrienti), devi mangiare per due, la birra fa latte, dopo mesi che allatti ormai è diventato acqua, basta allattare i primi 40 giorni…si potrebbe andare avanti all’infinito.. ciò che mi soprende è che nel 2018 non solo si sentono ancora questa cavolate ma gli stessi operatori sanitari sono davvero poco informati (io ho avuto la grandissima fortuna di avere una pediatra asl che è a dir poco eccezionale, mamma donna e medico eccellente che è ben informata in materia allattamento al seno).

Una delle cose che ho notato è il come si tenda a medicalizzare un gesto che è del tutto naturale, va benissimi anzi è giusto che chi fa utilizzo del latte in formula segua uno schema preciso per evitare che il bambino assuma nutrienti in eccesso, ma tutta questa rigidità non va in accordo con l’allattamento al seno!

Linea guida OMS e periodo di maternità

Come detto sopra sappiamo tutte che l’organizzazione mondiale della sanità consiglia l’allattamento esclusivo al seno fino al sesto mese di vita del bambino, dal sesto mese si può iniziare con la delicata fase dello svezzamento. Bellissimo vero? ma quindi come è che la maternità termina al terzo mese del bambino? Ah già per chi rientra al lavoro vi sono i permessi retribuiti di una o due ore al giorno fino al primo anno di vita per permettere di allattare (dovresti abitare attaccata all’ufficio ma è un dettaglio)… come se un poppante avesse gli orari precisi, anzi ci mandano anche l’sms per avvisarci che desierano mangiare entro venti minuti. Come si può quindi promuovere qualcosa senza dare la possibilità di metterlo effettivamente in atto?

La nostra esperienza di allattamento

allattamento

Eccoci finalmente arrivati al pezzo forte.. in tante mi chiedete come sia stata la mia esperienza con Little Fede e posso finalmemte scrivere qui tutto ciò… ragazze inizialmete è stato un vero e proprio DISASTRO. Non sapevo da che parte iniziare, ero giù di morale perchè il piccolo tettaman reclamava ogni mezz’ora,  non si attaccava bene, ragadi, poppate che duravano ore e comunque  non cresceva abbastanza… devo continuare?

Dopo una settimana di vita abbiamo inziato ad integrare con il latte in formula, generalmente gli davo due biberon al giorno di latte artificiale e le altre volte lo allattavo. Avevao preso in rent anche il tiralatte professionale di medela, che mi faceva sentire davvero una mamma mucca e ha contribuito a farmi odiare l’allattamento al seno. Credo che mio marito mi abbia sentito più volte lamentarmi e dire “basta mi sono rotta, ora passo al latte artificiale e stop” ed è stato grazie a lui se sono riuscita nell’impresa dell’allattamento al seno vivendo questa esperienza con serenità. E’ importantissimo avere un sostegno psicologico in questa fase inziale e delicata, nessuno ci può preparare e credetemi che nella storia tutte le donne si sono scontrate con difficoltà. Fino al terzo mese di vita di Federico ho continuato con l’aggiunta, avevo sempre biberon e polvere in borsa perchè avevo sempre un pò il timore che avesse fame mentre eravamo fuori, ci ho messo un bel po’ a riuscire ad allattare in pubblico, ora lo faccio con disinvoltura, ho imparato a mettere gli abiti  che mi fanno sentire più a mio agio se lo devo allattare fuori casa. Ora che Federico ha quasi 11 mesi il nostro allattamento continua, grazie anche al fatto che lavorando da casa non ho problemi di orari. Ritengo che sia molto difficile mettere insieme allattamento e rientro al lavoro e quindi ben venga l’invezione del latte in formula che può aiutare tante mamme che ne hanno bisogno!

Se il vostro desiderio è allattare al seno vi consiglio di informarvi bene (potete chiedere anche cosniglio alle consulenti della Leche League ) e armarvi di pazienza. Tutte abbiamo avuto i nostri problemi, nonostante sia un gesto naturale non significa che sia facile ed immediato!

Se invece per qualsiasi motivo di salute o  semplicemente non volete allattare, abbiamo la fortuna di avere diversi latte informula che possono aiutarci nella crescita dei nostri pargoli. Quello che dico è che la mamma è sempre la mamma a prescindere dalla scelta di percorso allattamento! Non sentitevi giudicate MAI nè nell’uno nè nell’altro caso, siamo noi a sapere cosa è meglio per noi e per il nostro bambino e non dobbiamo permetter agli altri di farci sentire inadeguate!

 

La storia si ripete 

Ecco come da titolo di questo post voglio mettervi un estratto sulla storia dell’allattamento per farvi capire come sia sempre stata una pratica dibattuta, medicalizzata, che presentava difficoltà.

Nella storia la donna si è appellata alle divinità che presiedevano l’allattamento e proteggevano la madre e il bambino, affinché i possibili problemi e inconvenienti potessero trovare una soluzione.

 

L’allattamento è un argomento di grande attualità. Ma ci siamo mai soffermati a pensare come affrontavano l’allattamento al seno le donne dei secoli passati? E quali erano i problemi a cui esse andava incontro o quali erano i comportamenti adottati dalle società antiche? Vero è che la donna ha percorso un cammino difficile, pieno di ostacoli e di malattie; la sua maggiore preoccupazione era di non poter proseguire l’allattamento al seno, precludendo, così, al suo bambino la sola fonte conosciuta di cibo: il latte materno. Costantemente la donna si appellava alle divinità che presiedevano l’allattamento e proteggevano la madre e il suo bambino, affinché i piccoli inconvenienti e i grandi problemi potessero trovare una risoluzione.

In tutte le civiltà antiche l’allattamento al seno materno veniva praticato, tranne in casi di estrema gravità, come la malattia o la morte della madre, o nella eventualità ci si trovasse in presenza di gemelli.

Lungo il nostro percorso storico il primo nome che dobbiamo ricordare è quello di Sorano di Efeso (98 – 138 d.C.), che visse a Roma nella prima metà del II secolo dell’era cristiana. Egli, come un moderno puericultore, si interessò di tutti gli aspetti dell’allevamento del lattante e dei bambini, fornendo consigli pratici di igiene e di assistenza al neonato, con particolare attenzione all’allattamento materno. E proprio su questo punto che è incentrata l’importanza del Nostro Maestro, perché le sue teorie influenzeranno profondamente i comportamenti sociali delle popolazioni dei secoli a venire: la sua prima convinzione era che il neonato per i primi 2 giorni di vita dovesse essere alimentato soltanto con miele bollito e che bisognasse aspettarne altri 20, prima di attaccarlo al seno, nutrendolo nel frattempo con latte di altra donna (egli era convinto che il latte dei primi giorni fosse indigesto ed inadatto ai bisogni del lattante); il secondo principio era che, nella impossibilità di iniziare o continuare l’allattamento, si dovesse fare ricorso ad una balia, ma scelta, seguendo precisi e rigidi canoni, fisici e morali…..

(per l’intero articolo cliccare QUI )

 

La vostra esperienza di allattamento come è stata?

Un caro saluto

 

Silvia & Litttle Fede

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